GIULIO CESARE da William Shakespeare
Regia Alberto Oliva
con Greta Zamparini e Alessandro Lussiana
Scene, costumi, luci Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi
PRODUZIONE Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi
DEBUTTO Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, Milano – 27 gennaio 2009
Una stanza bianca.
Potrebbe essere un carcere, un manicomio, un luogo di tortura, o il Purgatorio… uno strano luogo da cui si può si uscire, ma in cui si ritorna comunque…
Due personaggi: un uomo e una donna che devono confrontarsi con le verità della loro vita, e tentare di redimersi da un tragico destino. L’uomo, che indossa un camice bianco, interroga la donna in un dialogo serrato.
Lentamente emerge il passato, la colpa, i due personaggi crescono, travalicano i limiti dell’uomo normale e svelano la loro radice mitica e universale: sono Medea e Giasone?
Ancora più in profondità sono UOMO e DONNA, archetipi nella loro irriducibile alterità.
Tra il primo e il secondo quadro i ruoli si invertono: i due personaggi si scambiano il camice e chi interrogava ora risponde, chi rispondeva ora interroga.
Ma chi è la vittima?
E chi il carnefice?
Il lavoro, nato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, è uno spettacolo algido, rigoroso, ma pervaso da una forte carica erotica repressa, pronta a esplodere, ma costantemente negata, vietata dalle regole del gioco.
Come in ogni gioco di ruolo, una volta si è vittima una volta si è carnefice… ci sono delle regole precise da rispettare e una posta in palio. Quanto più alta è la posta tanto più alta sarà la tensione.
In questo gioco la posta in palio è la vita.
Il testo si interroga su una grande domanda:
è possibile resistere alla tentazione di vendicarsi del proprio carnefice?