UN BALLO IN MASCHERA di Giuseppe Verdi
Direttore Marco Beretta
Regia Alberto Oliva
Personaggi ed interpreti:
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola, Soprano Eleonora Boaretto
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina, Tenore Gianni Ghoi
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio Baritono, Thiago Felipe Stopa
il dottore Dulcamara, medico ambulante, Basso buffo Giulio Alessandro Bocchi
Giannetta, villanella, Soprano Ilaria Ospici
Cori e comparse: villani e villanelle, soldati e suonatori del reggimento, un notaio, due servitori, un moro ORCHESTRA e CORO del TEATRO VERDI di BUSSETO, BANDA GIUSEPPE VERDI di BUSSETO
DEBUTTO Teatro Verdi, Busseto – 15 dicembre 2019
La cosa che più mi piace nella trama dell’Elisir d’amore è che il protagonista Nemorino riesca a godere di una serie di fortunate coincidenze senza rendersene conto, potendosi dunque immaginare artefice della sua fortuna grazie all’intuizione di chiedere a uno strano spacciatore un elisir che faccia innamorare di lui le donne. In realtà il mondo è ben più cinico e chi riesce a farsi furbo impara ben presto che l’ignoranza è manipolabile e può essere una grande risorsa per ottenere soldi, fama e consenso.
Ho scelto di ambientare l’opera nel cuore di un boom economico, quello degli anni Cinquanta, tutti brillantina (Grease!), lacca, insegne al neon e rombi di motori di moto fiammanti.
La voglia di spensieratezza dopo la paura della guerra, lasciata alle spalle da poco, è l’atmosfera ideale per le vicende che scuotono la piazza su cui si affaccia il balconcino della “principessa Adina”, la figlia di papà, reginetta del paese, bella e viziata.
In uno scenario da “Bulli e pupe” prende vita il magico Elisir di Donizetti, con la speranza che risuoni a monito per tutti, tra una risata e l’altra, in un’epoca come la nostra, in cui troppi ciarlatani spacciano i loro elisir, promettendo soluzioni, ricette a buon mercato, capaci solo di distrarci dai reali percorsi della nostra vita che magari, come nel caso di Nemorino, ci porterebbero ugualmente all’obiettivo. Spesso, infatti, questi dispensatori di felicità da tre soldi, si arrogano meriti che evidentemente non spettano a loro. E trionfano grazie all’ignoranza e alla credulità di un popolo stordito.
Sveglia, dunque, e buon divertimento!