LE REGINE di Paolo Bignamini da Maria Stuarda di Friedrich Schilller
Adattamento Alberto Oliva e Mino Manni
Regia Alberto Oliva
con Mino Manni
Assistente alla regia Libera Pota
Scene e costumi Marco Ferrara
Musiche originali EON
Foto di scena Stefania Ciocca
PRODUZIONE Associazione Culturale I Demoni
DEBUTTO Teatro Libero, Milano – 15 ottobre 2013
La disoccupazione è un nemico sociale. La solitudine è un nemico sociale. L’Alzheimer è un nemico sociale. Quando combatti su tre fronti forse puoi essere un eroe, ma in genere sei destinato a perdere. Gli eroi giocano sempre a tutto o niente. E niente è la variabile che esce di più.
Nelle ultime pagine de L’uomo in rivolta, Albert Camus scrive “…Al di là del nichilismo, noi, tutti, tra le rovine, prepariamo una rinascita. Ma pochi lo sanno.”
Ecco, la rivolta come unica possibilità che l’uomo ha per dare un senso all’assurdità dell’esistenza. Spesso una rivolta solitaria. E, ancora più spesso, capita unicamente da chi la concepisce. Ma pur sempre l’unica vera occasione di riscattare la propria energia vitale e il proprio passaggio sulla terra.
Protagonista è Sébastien Galesy, uomo di mezza età fresco di licenziamento dall’agenzia pubblicitaria in cui ha lavorato per anni, in aria di divorzio dalla moglie e alla rincorsa dell’amore dei due piccoli figli che sembrano diventati l’unica sua speranza di futuro.
Sébastien è uno di noi, con le fragilità e le illusioni dei nostri tempi, precari e incerti, sempre più vuoti di onore e di eroi, e invece gravidi di insicurezze, paure, e di domande esistenziali destinate a restare senza risposta, con i sogni di riscatto e resurrezione tratti dall’immaginario cinematografico delle grandi rapine a mano armata, con i problemi di tutti i giorni da cui si cerca di fuggire. E da cui costantemente si ripiomba nella stessa prigione senza sbarre.
Il lungo ma incalzante monologo che l’attore/personaggio intrattiene con se stesso, prima ancora che col suo pubblico, è ricco di sensibilità contemporanea e mette in luce quei problemi figli della crisi con cui da tempo siamo abituati a confrontarci. In uno sprazzo di lucidità finale, giunto ormai alla rassegnazione più estrema, Sébastien, l’uomo qualunque, rivive con commozione alcuni ricordi di gioventù e lascia allo spettatore quel tanto di amaro in bocca per poter riflettere anche dopo l’arrivederci siglato col palco.
Elisa Cruciani – teatro.persinsala.it
“La Svolta”, arriva al Teatro dei Conciatori l’opera tratta dal testo di Moran Beaumer
Una grande interpretazione del protagonista Mino Manni, unico attore sul palco, aiutato solo da pochi oggetti di scena, che riesce perfettamente a far arrivare gli stati d’animo e le emozioni del proprio personaggio
Federico Perruolo – 2duerighe.com