BARUFFE, SOTTANE E ZECCHINI - La vita in commedia di Carlo Goldoni
di Giacomo Puccini
Debutto Busto Arsizio (VA), Teatro Sociale Delia Cajelli – 10 dicembre 2023
CORO E ORCHESTRA DI BA LIRICA
in collaborazione con 15ORCHESTRA SINFONICA
Direzione artistica e musicale MARCO BERETTA
Regia ALBERTO OLIVA
Rodolfo ZI-ZHAO GUO
Schaunard VIKTOR YANKOVSKYI
Benoit GIULIO ALESSANDRO BOCCHI
Mimì VERA PRAKAPENKA
Marcello MILAN PERIŠIC
Colline FILIPPO MUSENGA
Alcindoro GIULIO ALESSANDRO BOCCHI
Musetta OURANIA ANTONOPOULOU
Parpignol SAMUELE PEDERGNANI
Sergente ALBERTO FRIGO
Doganiere MAURIZIO FERRARINI
Maestro Collaboratore MARIA LYASHEVA
Assistenti alla regia MARTINA CORVINO, RICCARDO LORINI
Scenografia FRANCESCA GHEDINI Realizzata presso EGCSTUDIO
Luci LORENZO ANSELMI LW IMPIANTI
Costumi SARTORIA TEATRALE BIANCHI
Trucco e acconciature ENRICO MARIA RAGAGLIA, NADIA MERCURIO, ROSSELLA FORTINI, MARTINA TALARICO
Produzione MARIA CRISTINA ROMANINI
Coro delle V della Scuola “MONTESSORI” ACOF di CASTELLANZA diretto da EMILIO BONVINI
Comparse SOGNATTORI
Bohème ci consente di fare una riflessione sull’Arte e sulla sua influenza nella società. Per raccontare questa storia di artisti e sognatori incompresi, ho scelto di far vivere agli spettatori l’esperienza di entrare nell’opera del più grande artista incompreso di tutti i tempi, il più bohemien e visionario: Vincent van Gogh. La sua vita è contemporanea a quella dei protagonisti di Puccini e piena di difficoltà e delusioni come la loro. Come a metà dell’Ottocento, così anche oggi è un’ambizione complessa vivere d’arte, spesso fraintesa e disprezzata da chi di quel mondo conosce solo l’apparente leggerezza e le gioie senza avere idea della quotidiana fatica e della costante dedizione che ci vogliono. Come i protagonisti di Puccini, anche noi teatranti spesso ci difendiamo con l’autoironia dalle frustrazioni e dalle delusioni che ci arrivano da un mondo sordo ai bisogni dell’arte, che all’arte dà poco spazio e riconosce poco valore.
Rodolfo con la poesia, Marcello con la pittura, Schaunard con la musica e Colline con la filosofia cercano di creare un’opera che possa durare ed essere definita un capolavoro. Ma nessuno di loro ci riesce e, tutto sommato, ci scherzano sopra. Finché, a un certo punto, a fare luce nel buio delle loro povere esistenze, irrompe l’opera d’arte realizzata, la bella e fragile Mimì. Un fiore di carta che sboccia all’improvviso e appassisce nel breve volgere di un Natale, perché il mondo in cui si trova a vivere non le lascia spazio e la soffoca. Mimì rappresenta per me l’opera che i giovani artisti non sono mai riusciti a creare. Musetta rappresenta, invece, le luci dell’intrattenimento vuoto, ebbro, drogato ed effimero. Il trionfo di un mondo che ha fatto a meno dell’arte. Salvo rendersene conto quando ormai è troppo tardi.
Un mondo che dimentica o addirittura ostacola l’arte è un mondo che nega l’essenza più profonda dell’animo umano.
Per non morire soffocati, come la povera Mimì, basterebbe rispettare l’articolo 9 della nostra bella Costituzione:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Recensione di Luca Segalla – La Prealpina, 12/12/2023
RECENSIONE E FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO https://www.concertodautunno.it/231210-boheme-busto-oliva/231210-boheme-busto-oliva.html