Slide 1, toreneremo presto in giro ^_^
Regia Alberto Oliva
con Mino Manni e Raffaele Berardi, Stefano Cordella, Paolo Giangrasso, Desirée Giorgetti, Alessandro Lussiana, Federico Manfredi, Francesco Meola, Davide Palla, Valeria Perdonò, Federica Sandrini, Cinzia Spanò
Assistente alla regia Alessandro Lussiana
Musiche originali Bruno Coli
Scene Francesca Pedrotti
Costumi Ilaria Parente
Assistente costumi Erin Sisti
Realizzazione scene Alex Zanfrini, Bettina Colombo
Luci e responsabile tecnico Bruno Nepote
PRODUZIONE Il Contato del Canavese – Fondazione TPE
DEBUTTO Teatro Astra, Torino – 27 gennaio 2012
“Ci ha fatto girar la testa dal primo all’ultimo”
Il Ventaglio è una commedia corale, caratterizzata dalla compresenza simultanea in scena di tutti i 14 personaggi, che animano la piazza di un borgo lombardo senza tempo. Si tratta di un microcosmo afoso, paralizzato dal caldo che rende vana e pesante ogni azione. Dietro il mostruoso attivismo di tutti i personaggi si nasconde una insanabile inerzia del vivere. Nella piazza delle Case Nuove convivono aristocratici decaduti che guardano la scena dall’alto e pretendono di controllare le vite degli altri, contadini laboriosi che chiedono “pane, pane e non protezione”, e borghesi che ostentano un gran daffare per nascondere la loro incapacità di agire.
C’è bisogno di muovere l’aria, di un po’ di vento che accenda gli entusiasmi e doni nuova linfa alle anime appassite. Ed ecco che un semplice ventaglio, pagato pochi spiccioli, innesca un vortice di movimenti incredibili, agita gli animi e mette le ali all’amore, che si espande nella piazza e sconvolge gli equilibri. Da merce a basso costo, quel “maledetto ventaglio” diventa un bene impagabile, ambìto e ricercato, ma anche dimenticato su una botte, donato distrattamente o accettato con emozione. Passa di mano in mano generando equivoci e pettegolezzi. Come gli oggetti magici delle fiabe, riesce a smaterializzare i personaggi in un’energia incontrollata ed eccitante. Quando finalmente il ventaglio raggiunge il destinatario corretto, il vento di follia si placa e torna la quiete, ma l’apparente lieto fine ha un gusto amaro, perché la ricomposizione degli equilibri originari nega e cancella le opportunità che erano nate nel vortice. Tutto si normalizza per garantire il quieto vivere alla comunità, ma nel privato si covano rimorsi e disinganno. Il senso profondo del testo sta nei non detti, nelle relazioni che si innescano tra una scena e l’altra, in quello che i personaggi captano origliando un dialogo che non li riguarda. Sono gli equivoci, i fraintendimenti, i lapsus e le incomprensioni a rendere viva la commedia.
Opera corale, Il ventaglio mette in scena, spesso contemporaneamente, dodici personaggi, interpretati da altrettanti bravissimi attori che formano un gruppo davvero ben assortito, e si avvale delle belle musiche di Bruno Coli e di una regia dinamica e originale che non rinuncia a suggerirci un parallelo tra il testo goldoniano e il mondo di oggi.
Francesca Lodigiani – teatro.persinsala.it
Il vivacissimo coro di talenti che è Il Ventaglio, sotto la ferrea e sapiente direzione di Alberto Oliva, regala al pubblico una commedia paragonabile più ad un organismo pluricellulare, che ad un congegno meccanico, in quanto creatura viva e pulsante, mai artificiosa o schematica. Davvero una ventata d’aria fresca in un panorama teatrale sempre più alla ricerca di soluzioni facili e di rapida esecuzione.
Filippo Rubino – filipporubino.wordpress.com