L'ANNO SABBATICO
di Georges Bizet
Debutto Teatro Sociale Delia Cajelli, Busto Arsizio – 19 marzo 2023
Nuova produzione allestita per BA Lirica
Direzione artistica e musicale Marco Beretta
Regia Alberto Oliva
Don José Max Jota
Carmen Erica Zulikha Benato
Escamillo Bruno Galati
Micaela Eleonora Boaretto
Frasquita Ourania Antonoupou
Mercedes Alma Nobuko Nakayama
Duncaire Taro Kato
Remendado Carlo Enrico Confalonieri
Zuniga Giulio Alessandro Bocchi
Morales Daniel Rudge
Coro e orchestra di BA LIRICA
Coro delle V delle scuole “Montessori” ACOF di Castellanza diretto da Emilio Bonvino
In collaborazione con 150RCHESTRA SINFONICA
Maestro collaboratore Maria Lyasheva
Aiuto regia Monica Turri, Giusy Irionè
Scenografia Alice Benazzi realizzata presso EGCSTUDIO
Luci Lorenzo Anselmi LW Impianti
Costumi Sartoria Teatrale Bianchi
Trucco e acconciature Enrico Maria Ragaglia, Sara Birelli, Ginevra Bruno, Elena Mennoni
Produzione Maria Cristina Romanini
Una delle opere più rappresentate del repertorio internazionale, Carmen incarna la seduzione in tutta la sua forza dirompente e diabolica. Carmen è una donna che gioca d’azzardo con la vita, è una giocatrice che seduce e scherza con il fuoco, affascina e si lascia affascinare dal rischio. A tenerla in vita è lo sprezzo del pericolo, la sfida continua a se stessa e al limite.
Che cosa può esserci di peggio di una diavolessa tentatrice che riesce a far innamorare perdutamente di sé un efferato assassino di tori – questo è un po’ quello che tutti noi ormai pensiamo dei toreri di successo – e un soldato, dietro la cui faccia angelica si nasconde un mostro e futuro femminicida?
Ottimi spunti per cavalcare di nuovo questa opera straordinaria, senza remore e senza facili e inutili moralismi, cercando invece di capire ancora una volta i meccanismi antropologici che ci portano a restare sedotti dalla forza animalesca e trascinante di Carmen, e a tifare per Don Josè. Sì, perché tutti noi stiamo dalla sua parte e questo può davvero essere uno straordinario contributo contro la violenza sulle donne: renderci conto di quanto il mostro si annidi tacito e nascosto in ciascuno di noi e come sia difficile fermarlo prima che esploda. Solo dalla consapevolezza del nostro possibile coinvolgimento può nascere l’antidoto alla violenza, che sta nel coraggio di riconoscere che il mostro non nasce tale, ma lo diventa per le circostanze in cui precipita e perché spesso non pensa di poterlo diventare. Don Josè si pente già mentre compie il suo gesto efferato e la sua vita sarà inesorabilmente distrutta. Ma il gesto l’ha ormai compiuto, è anch’egli divenuto “toreador” proprio mentre nell’arena il suo rivale in amore ha appena sconfitto la vera bestia, innocente e pura, sebbene dall’aspetto feroce.
L’ambiguità tra vittima e carnefice, tra toro e torero è la cifra distintiva di questo allestimento che fa del Gioco la sua cifra distintiva, in un immaginario che ci porta al casinò, a girare all’impazzata con la pallina della roulette, a tagliare il mazzo di carte e a leggere il futuro nei tarocchi francesi, perfetti per interpretare le sorti dei personaggi inventati da Bizet.
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI BEPPE BISCEGLIA